REGIA: Luca Tassone;
ANNO/LUOGO: 2014/ Italia;
GENERE: horror;
ATTORI PRINCIPALI: Luca Tassone.
"Ci morirai!"
voto: * * / *
Un uomo si reca sul monte Porgeit per un'escursione nella natura.
Viene messo in guardia dalla gente del luogo sui misteriosi e tragici eventi accaduti nel bosco vicino ad una casera detta Galvana.
Addentratosi nel fitto bosco capirà che non si tratta solo di leggende....
Siamo difronte al terzo lavoro del giovane regista Luca Tassone del quale abbiamo già recensito i due corti "Miracolo Veneto" e "I Due Soli", a differenza di questi, Galvana è un mediometraggio.
Come ne "I Due Soli", ritroviamo il tema della Natura a fare da filo conduttore della storia: moltissime le riprese di elementi naturali, specialmente insetti affaccendati, riprese di paesaggi e dettagli boschivi.
Sebbene visivamente interessanti a lungo andare risultano forse un po' "troppi".
L'importanza che si vorrebbe dare alla Natura e al suo lato mistico (la natura che ti osserva) viene trasmessa solo attraverso le citazioni e le frasi scritte nell'introduzione e dalle inquadrature delle cortecce degli alberi che sembrano assumere forme di occhi e volti; peccato che questo si perda in quanto né il protagonista né la trama stessa diano valore a questa idea di fondo che era davvero interessante.
Nel suo complesso la riuscita del mediometraggio c'è ma purtroppo viene un po' penalizzata dalla prova dell'attore (lo stesso regista) che interpreta il suo ruolo in modo troppo freddo e distaccato; in una situazione simile il protagonista avrebbe dovuto trasmettere molta più angoscia, paura, smarrimento, fosse anche soltanto per la perdita de cane!
Sia a livello di sceneggiatura sia a livello tecnico il film riprende molto da pellicole diventate cult del genere come "La Casa" e "The Blair Witch Project", molte le similitudini a livello di riprese (le tipiche carrellate con visuale da terra di Raimi) e simboliche come per esempio i mucchi di sassi e rami incrociati trovati nel bosco, oppure nei suoni e rumori fuori campo nel buio come avviene e nel finale del film sopracitato.
Un plauso possiamo farlo alla scelta di non mostrarci niente. Con budget del genere mostrare elementi soprannaturali sarebbe stato sicuramente un fallimento mentre in questo modo rimane allo spettatore il piacere di immaginare il "male" che tormenta il Galvana.
Tecnicamente visto il basso budget dobbiamo "accontentarci" di riprese un po' poco fluide e di scarsa qualità specialmente quelle che dovrebbero essere fatte dalla fotocamerina a mano del regista, peccato perché queste riprese abbassano notevolmente il livello visivo complessivo.
Inoltre ci sono anche diversi problemi a livello audio, il volume delle voci è decisamente troppo basso rispetto a quello delle musiche (cosa già vista anche nei precedenti lavori di Tassone) bisogna dire però che il film è stato quasi interamente girato soltanto dal regista perciò molte "pecche" sono comprensibili.
Colonna sonora interessante che riesce a sottolineare abbastanza bene i momenti di tensione.
Un ultimo appunto tecnico va alla scelta dei font utilizzati per la locandina e durante il film: anche scelte grafiche come questa sono importanti non esiste che si utilizzino 3 font diversi per scrivere il titolo del film.
Concludendo riteniamo comunque che questa sia l'opera meglio riuscita del regista che merita sicuramente una visione!
Consigliato: ni.
Viene messo in guardia dalla gente del luogo sui misteriosi e tragici eventi accaduti nel bosco vicino ad una casera detta Galvana.
Addentratosi nel fitto bosco capirà che non si tratta solo di leggende....
Siamo difronte al terzo lavoro del giovane regista Luca Tassone del quale abbiamo già recensito i due corti "Miracolo Veneto" e "I Due Soli", a differenza di questi, Galvana è un mediometraggio.
Come ne "I Due Soli", ritroviamo il tema della Natura a fare da filo conduttore della storia: moltissime le riprese di elementi naturali, specialmente insetti affaccendati, riprese di paesaggi e dettagli boschivi.
Sebbene visivamente interessanti a lungo andare risultano forse un po' "troppi".
L'importanza che si vorrebbe dare alla Natura e al suo lato mistico (la natura che ti osserva) viene trasmessa solo attraverso le citazioni e le frasi scritte nell'introduzione e dalle inquadrature delle cortecce degli alberi che sembrano assumere forme di occhi e volti; peccato che questo si perda in quanto né il protagonista né la trama stessa diano valore a questa idea di fondo che era davvero interessante.
Nel suo complesso la riuscita del mediometraggio c'è ma purtroppo viene un po' penalizzata dalla prova dell'attore (lo stesso regista) che interpreta il suo ruolo in modo troppo freddo e distaccato; in una situazione simile il protagonista avrebbe dovuto trasmettere molta più angoscia, paura, smarrimento, fosse anche soltanto per la perdita de cane!
Sia a livello di sceneggiatura sia a livello tecnico il film riprende molto da pellicole diventate cult del genere come "La Casa" e "The Blair Witch Project", molte le similitudini a livello di riprese (le tipiche carrellate con visuale da terra di Raimi) e simboliche come per esempio i mucchi di sassi e rami incrociati trovati nel bosco, oppure nei suoni e rumori fuori campo nel buio come avviene e nel finale del film sopracitato.
Un plauso possiamo farlo alla scelta di non mostrarci niente. Con budget del genere mostrare elementi soprannaturali sarebbe stato sicuramente un fallimento mentre in questo modo rimane allo spettatore il piacere di immaginare il "male" che tormenta il Galvana.
Tecnicamente visto il basso budget dobbiamo "accontentarci" di riprese un po' poco fluide e di scarsa qualità specialmente quelle che dovrebbero essere fatte dalla fotocamerina a mano del regista, peccato perché queste riprese abbassano notevolmente il livello visivo complessivo.
Inoltre ci sono anche diversi problemi a livello audio, il volume delle voci è decisamente troppo basso rispetto a quello delle musiche (cosa già vista anche nei precedenti lavori di Tassone) bisogna dire però che il film è stato quasi interamente girato soltanto dal regista perciò molte "pecche" sono comprensibili.
Colonna sonora interessante che riesce a sottolineare abbastanza bene i momenti di tensione.
Un ultimo appunto tecnico va alla scelta dei font utilizzati per la locandina e durante il film: anche scelte grafiche come questa sono importanti non esiste che si utilizzino 3 font diversi per scrivere il titolo del film.
Concludendo riteniamo comunque che questa sia l'opera meglio riuscita del regista che merita sicuramente una visione!
Consigliato: ni.